Incontro seminariale su Pier Paolo Pasolini – Napoli, i giovani e la felicità pubblica come bene comune”.
“Il seminario parte dalla forte connessione che, com’è noto, legava l’ultimissimo Pasolini ai napoletani, per i quale nutriva una simpatia ideologica e nei quali ravvisava una forma di resistenza al neofascismo della società dei consumi con la sua ideologia edonistica del benessere. Questo giorno di studi prova a riannodare i fili perduti di questa connessione tranciata, muovendo dalla tesi che esistesse un tracciato sotterraneo di affinità e reciproco sentire che legava Pasolini a Totò, a Eduardo, a Scola, a Troisi, a De Simone fino a Fofi. Attraverso il setaccio di stralci, contenuti audio e video raccolti di tutto il corpus pasoliniano, ma focalizzandosi sui legami con Napoli, si proverà a rinsaldare questo arazzo stracciato, per stabilire quanto ancora vi sia di vivo e vitale in Pasolini e nella napoletanità che lui intravedeva in quei giovani condannati all’infelicità. L’altra stella polare del seminario, infatti, è il rapporto dei giovani (in particolare i Gennarielli di oggi, di ieri e di domani) con la felicità. Pasolini è stato fra i primi a interrogarsi sull’influenza dell’economia di mercato sulla felicità e a distinguere fra felicità eudaimonica ed edonistica, preconizzandone l’importanza nei tempi a venire e come da questa dipendesse la sopravvivenza di un modo di vivere il mondo, e la cultura, impegnato e comunitario”.