Consulta di Audit

La Consulta di Audit sulle Risorse e sul Debito della Città di Napoli ha lo scopo di analizzare i bilanci della città per fare luce sulla genesi del debito, sui meccanismi che lo generano e che lo rafforzano attraverso le politiche di austerità, sui parametri dei prestiti e dei tassi di interesse che gravano sul Comune di Napoli. Non si tratta di una ‘corte dei conti popolare’, cioè di un organo neutrale di controllo, bensì di un organo politico che ha lo scopo di recuperare risorse per i diritti fondamentali. Quindi, l’analisi del debito pubblico mira a capire quali parti sono odiose e illegittime – in quanto contrarie all’interesse generale – e quindi non devono essere pagate. La Consulta ha 19 componenti, nominati/e dal Sindaco tra esperti/e e attivisti/e, provenienti principalmente dai beni comuni e dal movimento per la casa, ma anche dal movimento nazionale per l’abolizione del debito illegittimo (ad es., Attac Italia e CADTM Italia). Essa è presieduta da Paolo Maddalena, ex vicepresidente della Corte Costituzionale italiana.

Come è nata

Il percorso di auditoria del debito è collegato a quello dei beni comuni attraverso la partecipazione della rete napoletana al percorso di Massa Critica, nato nel 2015 per dare un’agenda politica alla città in vista delle future elezioni. Attraverso Massa Critica – una piattaforma politica comune di azione e riflessione – i movimenti sociali si sono riuniti in assemblee pubbliche, nei beni comuni e negli spazi pubblici, per chiedere nuovi spazi di democrazia e trasformare le istituzioni in un senso che permettesse una maggiore partecipazione di cittadini e abitanti ai processi di decisione pubblica sulla città.

Questo processo ha permesso a cittadini e abitanti di mettere in discussione quella che era ed è considerata una tendenza automatica della finanza pubblica locale, a partire dalla crisi del 2008 e dalla riforma costituzionale del 2012: la tendenza a sfruttare il patrimonio immobiliare pubblico soprattutto in senso economico, attraverso la vendita o altre forme di messa a reddito. Quest’ultima si colloca in un quadro di politiche fortemente vincolate dalle regole sul bilancio pubblico, che lasciano un ridotto spazio di azione alle istituzioni democraticamente elette, scoraggiando soprattutto l’intervento nel campo sociale e dei servizi pubblici, che prevede spese essenziali per i diritti fondamentali, ma di dubbio – e quanto meno non immediato – ritorno economico. 

Il primo passo di Massa Critica è stato quello di istituire un tavolo di lavoro civico informale per l’analisi del debito pubblico, sostenendo che “se il debito è pubblico, pubblicamente deve essere discusso”. Questa assemblea da subito ha denunciato che il picco di indebitamento – che limitava la spesa pubblica e la democrazia – era causato da trappole normative piuttosto che da un impoverimento sostanziale: le leggi avevano modificato gli importi che dovevano essere conservati per i crediti inesigibili e avevano tagliato i trasferimenti di risorse dal livello centrale a quello locale, senza permettere alle istituzioni locali di imporre nuove tasse. 

Questo lavoro ha mostrato la necessità e l’urgenza di un percorso di controllo e discussione pubblica sul debito. Per questo, dopo una lunga trattativa, sostenuta da un forte ed eterogeneo movimento popolare, la città di Napoli ha istituito la Consulta di controllo sulle Risorse e sul Debito del Comune di Napoli.


Il lavoro della Consulta: Dismissioni, Nuova Finanza Pubblica e Debito Ingiusto

Nella sua prima riunione del 5 settembre 2019, la Consulta si è articolata in tre Commissioni. 

1) La Commissione “Nuova finanza pubblica e contratti derivati” ha analizzato i prestiti provenienti da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e i contratti di finanza derivata stipulati sotto la precedente amministrazione. 

2) La Commissione “Istituzioni locali e debiti illegittimi” ha esaminato i debiti contratti dai commissari straordinari, che gravano sul bilancio della città sebbene non siano contratti dai suoi organi democraticamente eletti. Infatti, un commissario straordinario è un funzionario pubblico – incaricato di gestire emergenze e situazioni eccezionali – che è nominato dal governo nazionale.

3) La Commissione “dismissioni” ha il compito di verificare le entrate e le spese derivate dal patrimonio pubblico, con l’obiettivo di evitare la vendita dei beni immobili pubblici e suggerire modi alternativi di usufruire del bene. Come è evidente, questa Commissione è quella più strettamente connessa al tema dei beni comuni urbani, e non a caso ha lavorato a stretto contatto con l’Osservatorio permanente sui beni comuni della città di Napoli. 

In base agli studi della Consulta, la Delibera 24 aprile 2020 di Giunta Comunale risponde all’emergenza sanitaria del Covid-19, e quindi alla necessità di nuove risorse, attraverso il rifiuto del debito illegittimo. L’atto dispone: 

  1. l’accollo dei debiti dei commissari straordinari al governo nazionale, con la conseguente cancellazione dal bilancio comunale. Tali debiti sono illegittimi in quanto contratti da amministrazioni diverse da quelle comunali, peraltro caratterizzate da un uso poco trasparente e democratico delle risorse;
  2. l’accollo allo Stato dei debiti derivanti dai prestiti della Cassa Depositi e Prestiti e la negoziazione con il Governo centrale di un tasso zero per i futuri prestiti. Nonostante la sua natura originariamente pubblica, CDP è oggi una società per azioni, dove il Governo è l’azionista di maggioranza, e pratica tassi di interesse cinque volte superiori alla media di mercato.
Connessioni internazionali della Consulta – Altre esperienze di auditoria del debito

La Consulta di Audit sul debito ha seguito l’esempio della Commissione di Audit del Debito Esterno dell’Ecuador e della Commissione per la Verità sul Debito Pubblico della Grecia, confrontandosi direttamente con esperti/e che hanno partecipato ai lavori. In particolare, la Consulta ha intrattenuto un rapporto costante con la Red Internacional de Cátedras, Instituciones y Personalidades sobre el Estudio de la Deuda Pública (RICDP), coordinata dal prof. Ramiro Chimuris Sosa, intervenuto numerose volte durante il suo soggiorno di ricerca a Napoli. 

L’esperienza napoletana è stata invitata a intervenire in occasione dell’anniversario dei cinque anni della RICDP e dei 20 anni della piattaforma di Auditoria Cidadã da Dívida brasiliana.