Scritti politici

Lido Pola

Per approfondire la sintesi dei fatti e delle valutazioni che hanno spinto la comunità ad accettare la proposta del C.N.R. di aderire con un partenariato al progetto “Po.L.A.R.S.”.

l’Asilo

Alla fine del 2016, l’ex Asilo Filangieri presentò un documento pubblico per dare conto della quantità di attività politiche e culturali che si erano svolte all’interno del bene comune nei 54 mesi successivi all’occupazione avvenuta nel 2012. Lo scopo era anche quello di rendere visibile e comunicabile il contenuto della redditività civica dei beni comuni.

Villa Medusa

Villa Medusa come centro di produzione teorica e critica del reale. In un posto occupato attraversato da diverse anime e sentimenti politici, non potevano certo mancare anche le iniziative di carattere più schiettamente politico. Negli anni la Villa e i suoi abitanti hanno assunto sempre di più un ruolo centrale nella battaglia per la Bonifica e la riapertura delle aree ex Italsider (molto prima che Renzi e il commissariamento si insinuassero). Alle tematiche più strettamente territoriali si accostano quelle di carattere internazionale e nazionale, molti sono stati ospitati a tenere relazioni e discussioni sulle lotte che hanno attraversato e innumerevoli sono stati i dibattiti scaturiti, da professori a militanti passando per abitanti che vivono quotidianamente contraddizioni. Con questo elenco speriamo di fornire un quadro esaustivo di quello che intendiamo per iniziative politiche teoriche e di discussione.

La rete dei beni comuni

La rete napoletana dei beni comuni, organizzandosi collettivamente in maniera assembleare, ha a volte comunicato le proprie posizioni in maniera congiunta.

21 luglio 2016 – Comunicato congiunto
Villa Medusa e l’ex Lido Pola a Bagnoli, l’ex Opg (ex Monastero S. Eframo nuovo) e il Giardino Liberato (ex Convento delle Teresiane) a Materdei, l’ex Conservatorio di Santa Fede (Liberata) e lo Scugnizzo Liberato (excarcere Filangieri ex Convento delle Cappuccinelle) al centro storico insieme alla ex Schipa a via Salvator Rosa, non sono assegnati con la delibera n. 446/2016, ma riconosciuti come «spazi che per loro stessa vocazione (collocazione territoriale, storia, caratteristiche fisiche) sono divenuti di uso civico e collettivo, per il loro valore di beni comuni».

Dichiarazione di uso civico e collettivo urbano
Le comunità di riferimento degli immobili Giardino Liberato (salita San Raffaele 3 – ex Convento delle teresiane); ex Lido Pola (via Nisida 24); Villa Medusa (via di Pozzuoli, 110); Scugnizzo Liberato (Salita Pontecorvo, 46 – ex Convento Cappuccinelle – ex Carcere minorile Filangieri), Santa Fede Liberata (via San Giovanni Maggiore Pignatelli, 5 – ex Conservatorio Santa Maria della Fede); ex Schipa (via Salvator Rosa, 195) – “riconosciuti” e “individuati” dalla delibera di giunta 446/2016 «quali beni comuni emergenti e percepiti dalla cittadinanza quali ambienti di sviluppo civico e
come tali strategici» – insieme alle comunità di riferimento degli immobili ex Convitto delle Monachelle (via Raimondo Annecchino 123, 125 Arco Felice – Pozzuoli), Cap80126 – Centro Autogestito Piperno (via Adriano 60, Napoli 80126), Casa delle Donne (Rampe San Giovanni Maggiore Pignatelli, 12 Napoli 80134) e Villa De Luca (piazzetta Lieti a Capodimonte, Napoli 80100, via San Rocco 68) – che dovranno presto
essere anch’essi “riconosciuti” e “individuati” quali “beni comuni emergenti” – dopo essersi a lungo confrontate e interrogate sulle sperimentazioni in corso fanno propria la seguente Dichiarazione d’uso civico e collettivo urbano in quanto atto di autonormazione.

A partire dal 2015, in vista delle elezioni comunali del 2016, i movimenti sociali e gli spazi occupati di Napoli (7 dei quali sarebbero stati riconosciuti come beni comuni emergenti), diedero vita al processo di Massa Critica, un’iniziativa di carattere neomunicipalista che intendeva diffondere la pratica delle assemblee pubbliche per scrivere dal basso il programma politico della città e diffondere la pratica dell’autogoverno. Dopo le prime assemblee generali, Massa Critica si divise nei seguenti tavoli di lavoro: Cultura, Formazione e Ricerca; Ambiente, Territorio e Diritto alla Città; Lavoro, Servizi e Finanza Pubblica; Democrazia e autogoverno.

Massa Critica è l’insieme di persone, collettivi, comitati, associazioni e reti sociali che hanno deciso di intraprendere un percorso politico aperto alla città, che aspira a costruire una grande agorà popolare, mettendo al centro il desiderio di discussione, partecipazione e decisione sul governo del territorio. Il nostro obiettivo è incidere sul governo dei nostri territori, per continuare quel percorso di resistenza attiva che fa della città di Napoli un laboratorio eccezionale di autorganizzazione che talvolta è riuscita a dettare l’agenda politica anche alle amministrazioni comunali; per aprire i luoghi della discussione politica e generalizzarli; per ripensare forme, metodi, contenuti, modalità di relazione”.

Massa Critica


Riflessioni sul movimento dei beni comuni

Questa sezione raccoglie i testi e gli articoli politici di riflessione scritti nel corso della storia dei beni comuni napoletani, storia intrecciata con i movimenti sociali urbani, ecologisti e neo-municipalisti sia italiani che internazionali.