Per il quinto appuntamento con il Cineforum Le Gramigne, daremo voce ad una tematica sempre attuale anche se spesso ignorata, la lotta all’HIV e lo faremo attraverso un percorso che ha inizio con la presentazione da parte di Giuseppe Cipolla Professore dell’ Accademia Di Belle Arti su Keith Haring e lo stigma dell’AIDS e continuerà con la proiezione del film “120 battiti al minuto”.
È la fine degli anni ’80 quando Keith Haring scopre di essere sieropositivo. In questo periodo la malattia era vista come uno stigma che veniva principalmente associato con l’omosessualità. Durante gli ultimi anni della sua vita, Haring si dedicò attivamente per parlare della sua malattia e generare consapevolezza sull’AIDS. Nel 1989, l’anno prima della sua morte avvenuta a soli 31 anni, fonda la Keith Haring Foundation per aiutare le associazioni che si occupavano delle persone malate di AIDS. Lo street-artist più noto al mondo, si adopera per una campagna di sensibilizzazione e prevenzione dell’Aids mantenendo il suo stile inconfondibile: le figure stilizzate, il segno nero scattante, i colori gioiosi e le scene ironiche. Coopera con l’organizzazione Act up. Crea il personaggio di Debbie Dick, un pene dalla chioma bionda che si scaglia contro i silenzi della presidenza Reagan e i mancati finanziamenti per la ricerca sull’Aids. Keith Haring ha lasciato tracce artistiche del suo passaggio in giro per tutto il mondo, un’intramontabile icona artistica che ha segnato una generazione e che tutt’oggi con la sua arte semplice ed immediata, ci ricorda valori umani fondamentali e imprescindibili.
Il percorso proseguirà con la proiezione del film “120 battiti al minuto” scritto e diretto da Robin Campillo vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria e della Queer Palm del Festival di Cannes.
Il film è basato su eventi realmente accaduti inerenti alle azioni politiche degli attivisti di Act Up-Paris, associazione no-profit nata nel 1989 che promuove la lotta contro l’AIDS. Il tempo per i ragazzi di Act Up scorre inesorabile, in quegli anni diventare sieropositivi equivale a una condanna a morte, non c’è spazio per l’indifferenza di una società paralizzata dai tabù e dall’ignoranza, è necessario passare all’azione: sit-in, irruzioni nelle sedi societarie, volantinaggio, gay pride, tutto serve a combattere la passività dell’opinione pubblica, l’ inerzia del governo, i ritardi delle case farmaceutiche, l’ignoranza del tema nelle scuole dove mancano informazione e prevenzione. “L’ignoranza è un tuo nemico/ La conoscenza è un’arma!”. Vi immergerete progressivamente nelle atmosfere dolenti di quel tempo, prenderete parte ai dibattiti e alle manifestazioni del collettivo e verrete travolti dalla storia d’amore tra Nathan e Sean che combatteranno fino alla fine vivendo intensamente il tempo che resta.
A chiudere questo percorso sarete voi, con le vostre opinioni e dubbi durante il dibattito in presenza del Dott. Nicolò Piazza , medico di medicina generale, e la Dott.ssa Chiara Tinè, specializzanda in Psichiatria per vedere cosa è cambiato dal punto di vista medico in questi 40 anni di lotta all’HIV.
L’evento si terrà Mercoledì 13 Aprile, alle ore 19:30 presso lo @Scugnizzo Liberato