Appello pubblico della Rete SET Napoli – I diritti al tempo del turismo
Pubblichiamo l’appello pubblico della Rete SET per un’assemblea il prossimo 4 maggio, alle ore 18:30, presso il cortile della basilica di Santa Chiara. Tra le realtà firmatarie: oltre a SET, Campagna per il Diritto all’abitare, Rete dei Beni Comuni di Napoli, Mi Riconosci Campania. Per aderire all’iniziativa, clicca sul pulsante sul fondo della pagina e contatta la pagina Facebook di SET.
Caro affitti e aumento del costo della vita, espulsione dei residenti storici e degli studenti, privatizzazione dello spazio pubblico e del patrimonio culturale, inquinamento ambientale: se manca ogni regolamentazione l’industria turistica, nell’attuale cornice neoliberale, privatizza i profitti e socializza i danni sociali e ed ecologici.
La casa da diritto primario è stata trasformata da Airbnb e dalle altre piattaforme digitali in un bene di consumo, infrastruttura chiave per l’economia turistica. In assenza di una normativa adeguata a tutela dell’abitare, le case vacanze nel centro storico di Napoli sono diventate minialberghi, a danno di fasce sociali più fragili, giovani e studenti. Secondo i siti specializzati attualmente nell’area “Unesco” della città almeno ottomila appartamenti sono alloggi turistici (!).
Mentre il 2023 si è aperto con oltre diecimila sfratti esecutivi (dati Prefettura), trovare una casa da abitare è diventato ormai un privilegio per ceti garantiti e benestanti. Una casa vacanze invece può rendere fino a 20mila euro al mese: senza tutela e sostegno alla residenzialità e senza un freno alle piattaforme turistiche, il futuro di tutto il centro storico di Napoli sarà simile a quello di Venezia e Firenze. Centri storici che perdono sempre più abitanti, da visitare unicamente a pagamento.
Sulla città come bene comune prevale una totale mercificazione. Sebbene l’amministrazione Manfredi si è di recente aggiunta ai Comuni che chiedono una legge nazionale “per non diventare come Disneyland”, davvero nulla ha fatto finora per censire e contenere gli affitti turistici. Anzi, lungi dal contrastare l’economia speculativa, trasforma il patrimonio culturale da bene comune e strumento di uguaglianza in profitto turistico, imponendo un biglietto per l’accesso a siti come Castel dell’Ovo e la vendita di beni pubblici come la Galleria Principe (in ossequio agli accordi nefasti del Patto per Napoli), mentre continua a rinnovare la delibera che permette l’occupazione di suolo pubblico in deroga alle normative.
«Mentre il 2023 si è aperto con oltre diecimila sfratti esecutivi (dati Prefettura), trovare una casa da abitare è diventato ormai un privilegio per ceti garantiti e benestanti»
L’invasione di dehors e tavolini e la metamorfosi del tessuto commerciale di vicinato in attività di ristorazione è funzionale alla trasformazione della città in un parco a tema per turisti. Un parco a tema in cui studenti, migranti, ceti popolari, fasce marginali non troveranno più alcuno spazio e che, come ormai molti studi dimostrano, non può essere l’unico volano di sviluppo per il territorio, produce poca redistribuzione della ricchezza, arricchisce una minoranza ma crea lavoro povero e precario e molto spesso in nero.
Infine, i danni ambientali prodotti dall’aumento delle rotte aeree turistiche e dalle navi da crociera graveranno ancora una volta sugli abitanti di Napoli e sulle nuove generazioni, in termini di aumento della patologie e di surriscaldamento climatico.
Una grande città non può ridursi a una monocoltura della rendita immobiliare e del Food&Wine: Napoli oggi assomiglia al Titanic, lanciata contro un iceberg mentre l’amministrazione organizza festival dei piatti tipici nell’intento di accaparrarsi altri turisti-consumatori.
Ma la storia del Titanic insegna che è solo la prima classe a salvarsi dallo schianto.
Per questo il 4 maggio alle ore 18:00 abitanti, studenti e studentesse, associazioni, realtà di base e movimenti napoletani sono invitati a prendere parola in un’assemblea pubblica, al fine di organizzare insieme una campagna sulla difesa dell’abitare, del patrimonio pubblico e dell’ambiente.
Di fronte alla violenza silenziosa della prima classe, ammutiniamoci!
Rete Set Napoli
Campagna per il Diritto all’abitare
Rete dei Beni Comuni di Napoli
Mi Riconosci Campania