Come è ormai noto, la comunità aperta dell’Asilo da tempo mira a un’arte priva di direzione prestabilita, alla quale innanzitutto preme mettere in scena i principi di orizzontalità, cooperazione e interdipendenza. Ciò implica il superamento della nozione di arte come espressione del genio creativo, con i suoi imperativi di originalità, individualità e riconoscibilità, mettendo in primo piano la natura politica dell’azione collettiva. Nelle produzioni artistiche dell’Asilo non trova quindi posto alcuna gerarchia o autorialità a cui assoggettarsi, anzi la tendenza è essere quanto più inclusiv* possibile.Il modo di fruire la musica (e l’arte in generale) è momentaneamente cambiato costringendoci a dover ripensare i luoghi di condivisione. Sebbene non si sappia cosa ci aspetta nel prossimo futuro, le persone che decidono di fare arte non devono smettere di farlo, i processi creativi devono resistere e adattarsi alle esigenze del momento. Sulla base di queste riflessioni, in tempi recenti, l’Asilo ha avviato il progetto delle Cronache del suono sospeso, con l’intenzione di restituire il vissuto di musicisti e appassionati di musica in tempo di pandemia. In quest’ambito ha lanciato una call pubblica, chiamata Respiro, per riscattare il significato più autentico del respiro, per riappropriarsi di quel soffio vitale che tramite la musica diviene strumento creativo e tramite l’incontro collettivo diviene scambio vitale. In questa occasione avremo l’opportunità di: portare la sperimentazione di Respiro a un pubblico reale
raccontare i contenuti delle esperienze fatte nell’ultimo anno all’Asilo con le Cronache del suono sospeso e con la Tela
dare notizia della collaborazione in atto tra IN/OUT-Collettivo di divulgazione sonora, Villa Medusa e l’Asilo e raccogliere spunti e riflessioni