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Lido Pola Bene Comune: una prospettiva di trasformazione

Per approfondire la sintesi dei fatti e delle valutazioni che ci hanno spinto ad accettare questa sfida, riteniamo necessario entrare nel merito delle principali questioni presentate nel precedente comunicato.

(leggi il comunicato a questo link: https://www.facebook.com/lido.pola/photos/a.368937449949968/2111054635738232 ).

Siamo consapevoli della delicatezza e della complessità che questa sfida rappresenta per la nostra collettività e in generale, per le esperienze di riappropriazione di spazi dal basso generate da pratiche conflittuali, di liberazione dai classici schemi delle relazioni sociali e delle logiche di profitto. Sentiamo infatti la responsabilità di tutelare e valorizzare questi modelli di protagonismo sociale, anche ponendoli a confronto con processi di trasformazione urbana derivanti dall’intervento istituzionale. Sappiamo che è complesso immaginare come possano convivere uno spazio sociale autogestito con un centro di ricerca, in una prospettiva di gestione partecipativa di uno spazio pubblico cittadino. Sarebbe un percorso mai realizzato prima in città – ed in caso di aggiudicazione del bando – sarà necessario attivare un percorso di confronto, formazione e sperimentazione collettiva che possa definire le forme, i contenuti e le pratiche innovative, a noi ancora inedite, da attuare nel progetto “Po.L.A.R.S.”.

Siamo inoltre consapevoli, che la velocità con cui sta avvenendo questo processo e la nostra altrettanto sintetica comunicazione, possano essere letti come elementi di ambiguità da tanti e tante affezionati all’esperienza di riqualificazione di questo spazio. Da questa consapevolezza, la necessità di rivolgere la precedente comunicazione in forma di “appello”, per dichiarare la volontà di socializzare e condividere questo percorso con le forze sane della città. 

Ad ogni modo – per risolvere l’annosa questione del ripristino strutturale dell’edificio – in questi due anni di pandemia la comunità aperta e porosa del Lido Pola – Bene Comune, si è dedicata alla formazione, alla ricerca e all’elaborazione di proposte progettuali che potessero rispondere a chiamate per il reperimento o la raccolta di risorse economiche o materiali. Grazie alle conoscenze maturate in quest’ ambito abbiamo avuto le capacità e gli strumenti collettivi per agire attivamente all’interno della progettazione della manifestazione d’interesse in questione, potendo fare affidamento anche sul coinvolgimento di attivist* esperti e qualificati nel settore.

La prima fase di progettuale ha comportato infatti uno sforzo e un’accelerazione, finalizzati a “mettere in sicurezza” non solo la struttura dal punto di vista strutturale e della sua fruizione pubblica, ma anche dal punto di vista della  partecipazione della comunità, del lessico dei beni comuni, e della loro centralità all’interno dell’idea progettuale. Questo sforzo si è rivolto sia in coerenza coi criteri e i requisiti previsti dal bando sia,e soprattutto, in coerenza con i principi e le procedure contenute all’ interno delle delibere sui Beni Comuni approvate in questi anni. È possibile riassumere questo passaggio nei seguenti punti inseriti nella manifestazione d’interesse: 

  • La partecipazione formale di soggetti giuridici, delegati dall’assemblea di comunità del Lido Pola – Bene Comune, secondo la procedura prevista dall’art.14 della dichiarazione di uso civico e collettivo urbano del Lido, acquisita con la Delibera G.C. n. 424 del 13.08.2021,  secondo le procedure previste  delibera di C.C.  “n. 7/2015 e dalla delibera G.C. n. 446/2016
  • La definizione di un vincolo d’uso sociale e sulla fruizione pubblica di spazi specificamente dedicati a questo scopo.
  • L’impossibilità di avere in concessione esclusiva alcuno spazio o locale della struttura per qualsiasi soggetto del partenariato sociale.
  • La necessità di definire collettivamente un modello di governance partecipativa delle aree vincolate ad uso sociale. 
  • Il coinvolgimento della comunità di riferimento nei processi decisionali relativi sia alla gestione del progetto che alla programmazione degli interventi che il polo potrà realizzare.

Riteniamo a questo punto necessario esplicitare di seguito, alcune valutazioni politiche che hanno motivato la decisione dell’assemblea del Lido Pola – Bene Comune, ad aderire al partenariato di progetto per la riqualificazione della struttura:

1) E’ ampiamente risaputo che il processo di risanamento del litorale di Bagnoli richiede tempi lunghi e ingenti risorse economiche. Per questo motivo non sarà possibile affidarci esclusivamente a forme di auto-recupero o autofinanziamento, per raggiungere risultati che abbiano una ricaduta concreta sul territorio e sulla collettività. In particolare, per quanto riguarda la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria volti a migliorare l’effettiva fruibilità della struttura e delle aree circostanti il Lido Pola – Bene Comune. Abbiamo sempre avuto la consapevolezza che per sbloccare Bagnoli fosse stato necessario l’intervento dello Stato, o in generale, di enti in grado di gestire l’ingente quantità di risorse e procedure tecnico/amministrative necessarie per adempiere a tale obiettivo. Come dimostrato dalle proposte politiche elaborate in questi anni, nonostante la nostra opposizione all’ insediamento di un ulteriore commissariamento straordinario di Governo all’interno del nostro quartiere, abbiamo utilizzato un approccio propositivo nei confronti del soggetto attuatore Invitalia, intervenendo nel merito delle questioni che progressivamente stanno scandendo l’avanzamento dei lavori, soprattutto grazie al contributo dell “Osservatorio Popolare per la bonifica”.

2) Quando siamo arrivati al Lido Pola nel 2013, la struttura era un bene demaniale, lottizzato e cartolarizzato: oggetto vivo della più tradizionale speculazione privata, e allo stesso tempo in stato d’abbandono e degrado. Un peso e una minaccia per la salute, per la sicurezza pubblica e per la vivibilità del territorio. Oggi il Lido Pola è un bene pubblico di proprietà del Comune di Napoli, definito “Bene Comune Emergente” sin dalla delibera 446/2016, vincolato alla destinazione d’uso di “Attrezzatura di Quartiere” all’interno del P.R.A.R.U. varato da Invitalia e sottoscritto dal Presidente della Repubblica. Questa nuova ipotesi di trasformazione dello spazio è da considerarsi quindi, un’ulteriore indicazione proveniente dall’azione e dall’ esperienza della comunità territoriale che fa riferimento al Lido Pola – Bene Comune, ed è inoltre, promossa e realizzata da un Ente di Ricerca totalmente Pubblico quale il C.N.R.

3) L’ area circostante il Lido Pola – Bene Comune si è nettamente trasformata dal 2013 ad oggi. L’intensificazione delle attività ricettive sviluppatesi in loco sta ridefinendo l’uso del litorale, principalmente da parte di soggetti privati nell’ambito dell’industria del divertimento e del tempo libero. Tale processo ci pone ulteriormente davanti ad uno dei nostri obiettivi fondamentali: aumentare la quantità di spazi sul litorale destinati alla fruizione pubblica e all’utilità sociale, provando a realizzare la nostra precedente idea di avere una “Piazza” a ridosso di Via Nisida, della spiaggia e del futuro parco urbano, cioè i principali pilastri della riqualificazione del territorio.

4) La partecipazione a questo bando, attraverso il partenariato di enti di ricerca e soggetti associativi, con a capo il C.N.R. e tutte le conseguenti ripercussioni ed esiti che tale processo potrà avere, non rappresentano per noi la conclusione di un percorso, ma semplicemente lo spostamento su un altro livello di sperimentazione politica e sociale. Una sfida che proietta le esperienze dei beni comuni a confrontarsi pariteticamente con istituzioni e soggetti pubblici sulla propria funzione territoriale, urbanistica, sociale e culturale.

5) Il ruolo che vogliamo avere all’interno di questo progetto non è solo quello di far vivere la comunità di un bene comune emergente all’interno di un processo di riqualificazione di una struttura come il Lido Pola. Vogliamo farci promotori di una stretta connessione tra ricerca di base, alta formazione e società a favore del risanamento ambientale di questo territorio, della tutela della salute e dei bisogni espressi dai suoi abitanti. Vogliamo inoltre coinvolgere le tante esperienze di ricerca e divulgazione scientifica, le pratiche di inchiesta ad esse collegate. I saperi collettivi, le risorse intellettuali e le energie sociali che in questi anni abbiamo incrociato, coltivato e stimolato nei percorsi di lotta e partecipazione. Accanto ai soggetti istituzionali e alla pari di essi: nella definizione degli obiettivi, nella realizzazione degli interventi e attività che rappresentano il nucleo centrale dell’idea progetto, con tutto ciò che attorno ad essa nascerà. Vogliamo impegnarci insieme a chi vorrà sostenere questa scelta affinché la dimensione sociale, declinata come “impatto” nel formulario della manifestazione d’interesse, non sia un semplice complemento o ornamento della progettazione, ma una caratteristica fondamentale e concreta di ciò che si andrà a realizzare, in tutti gli scenari possibili.

 6) Siamo fermamente convinti del fatto che questa sfida non sia esclusivamente appannaggio della comunità del Lido Pola – Bene Comune. Crediamo anzi, che con il sostegno di tutti i gruppi, collettivi e comitati attivi sui temi sopracitati, questo possa essere un terreno di gioco interessante per le tante esperienze simili alla nostra. Per la rete dei Beni Comuni della Città Metropolitana di Napoli, da Casoria ad Arco Felice, passando per le periferie Est e Ovest, fino al centro della Città, è diventato urgente e necessario fare un bilancio di questi 10 anni di liberazione e autogestione di spazi abbandonati. Dopo aver raggiunto una diffusione capillare di queste pratiche in tutta la città ed aver costituito nuovi istituti di partecipazione pubblica, diventa oggi fondamentale ragionare su un’ulteriore evoluzione di tali esperienze. Inoltre, a sostegno del contributo delle comunità di riferimento dei diversi spazi, riteniamo necessario rilanciare e coinvolgere in questo percorso gli organi istituzionali costituiti dal basso, negli anni precedenti:

  • Osservatorio Permanente sui Beni Comuni della Città di Napoli” (istituito con decreto sindacale n.314 del 24/06/2013, rinnovato e modificato con Decreto sindacale n. 55 del 08/03/2018),
  • Osservatorio Popolare sul Risanamento Ambientale e Riqualificazione Urbanistica del Sito di Interesse Nazionale di Bagnoli-Coroglio” (riconosciuto come interlocutore consultivo e obbligatorio sia dal Soggetto Attuatore che dal Commissario di Governo);
  • Consulta pubblica di audit sulle risorse e sul debito della Città di Napoli” (istituita con Decreto Sindacale 228 dell’11/07/2018)

per il fondamentale contributo che le loro funzioni di studio, analisi e proposta hanno apportato all’ esperienza del Lido Pola – Bene Comune, ed in generale, alla sperimentazione di nuove istituzioni democratiche fondate sulla partecipazione attiva degli abitanti alle questioni di interesse generale di rilievo cittadino. In questo senso «L’uso civico e collettivo urbano genera delle nuove istituzioni, che hanno una base di partecipazione civica e popolare.(…). A queste condizioni, i beni comuni possono divenire anche motori di ricerca e formazione, creazione di professionalità e di economie di prossimità, incentrate sul dono e sullo scambio, basate sull’assenza di scopo di lucro» (Parere dell’Osservatorio permanente dei beni comuni acquisito in delibera G.C. n. 424/2021)

Infine, dobbiamo tutelare le origini, le istanze e le pratiche virtuose maturate in questi anni, ma anche essere in grado di dare risposte sostanziali alle emergenze del presente e del futuro imminente. Accettare le sfide del tempo: passando dal contrasto alla povertà alle battaglie per i diritti civili, dalla gestione della pandemia alla crisi climatica, dalla richiesta di maggiori servizi e infrastrutture specialmente nelle periferie, alla necessità di offrire maggiori opportunità educative e culturali soprattutto alle fasce più svantaggiate della popolazione; fino ad arrivare al contrasto del debito pubblico del Comune di Napoli e alla tutela del Patrimonio pubblico, artistico, naturale, archeologico e culturale della Città.

Per questi motivi, continueremo ad intervenire all’interno del progetto “Po.L.A.R.S.” attraverso forme di comunicazione concordate con i soggetti presenti nel partenariato attraverso conferenze stampa, momenti di aggregazione, divulgazione e dibattito pubblico. Con lo scopo di informare e coinvolgere la collettività sugli obiettivi e gli avanzamenti del progetto, oltre che per intervenire nel merito degli interventi da realizzare in sinergia tra comunità scientifica e società civile.