l’Asilo

Ubicato in vico Giuseppe Maffei 4, alle spalle di via s. Gregorio Armeno, l’Asilo avrebbe dovuto essere la sede del Forum delle Culture 2013, un carrozzone politico sostenuto dall’UNESCO e nato in Catalogna, a Barcellona, che in Campania aveva dato origine a un circo di annunci e di sprechi. Dopo essere stato restaurato con i fondi stanziati per la kermesse, l’Asilo era stato semiabbandonato: il 2 marzo 2012 una moltitudine di artisti, operatori, ricercatori, studenti, lavoratori del settore culturale, militanti e liberi cittadini, coordinati nel cosiddetto gruppo La Balena, decide di occuparlo e di rianimarlo.

All’immobilismo istituzionale si oppose un processo costituente di autodeterminazione, generando una nuova possibile forma di istituzionalità dell’arte fondata sulla cooperazione, sull’autonomia e sull’indipendenza della cultura.

L’idea che animò la sperimentazione dell’Asilo e contaminò le altre esperienze degli spazi liberati, era di costruire una diversa fruizione di un bene pubblico. Una fruizione non più basata sull’assegnazione a un determinato soggetto privato, ma aperta a tutti quei soggetti che lavorano nel campo dell’arte, della cultura e dello spettacolo che – in maniera partecipata e trasparente, attraverso un’assemblea pubblica – condividono i progetti e coabitano gli spazi.

Cosa si fa all’Asilo?

Fin dall’inizio la moltitudine di artisti, operatori, ricercatori, studenti, lavoratori del settore culturale e liberi cittadini che ha occupato e rianimato con spettacoli, concerti, presentazioni di libri, assemblee e seminari quello che prima era un’enorme spazio vuoto e privo di identità, sede dell’ennesima Fondazione soggetta all’esclusivo arbitrio del potere politico-partitico.

Tra le attività più importanti dell’Asilo ci sono la Scuola Elementare del Teatro, realizzata con la partecipazione del tavolo Arti della Scena; i concentri e gli incontri di Geografie del Suono, coordinati dal tavolo Infrasuoni; la rassegna di scintille, musiche e balli comunitari delle comunità del Basso Mediterraneo che ballano se stesse, il Festibál. Non mancano, inoltre, spazi e strumenti di produzione condivisi come l’Orto, la Biblioteca e l’Armeria, fucina creativa in cui lavoratori, appassionati, militanti condividono i saperi e realizzano installazioni, scenografie, autorecupero di oggetti, e così via.

Inoltre vi suggeriamo di ammirare e/o partecipare all’esperienza artistica collettiva della Tela, nata nel corso della pandemia con l’intenzione di andare oltre, e di non perdervi Il Grande Vento, una tre giorni di cultura, arte, spettacolo, ecc. costruita collettivamente e collaborativamente a partire da una call annuale. Il Grande Vento si tiene solitamente negli ultimi giorni di dicembre, dal 27 al 29.

Gli e le “abitanti”, questa la definizione utilizzata da coloro che attraversano e sustanziano l’esperienza dell’Asilo, hanno come principale riferimento il sito web www.exasilofilangieri.it. Lì trovate tutte le informazioni sulle attività, su come partecipare e tanto altro su l’Asilo.

l’Asilo è presente anche sui principali social media: Facebook, Twitter e Instagram. Suggeriamo anche di dare uno sguardo al loro spazio su YouTube.