Ex OPG – Je so’ pazzo

Sito in via Matteo Renato Imbriani 218, nel quartiere di Materdei, l’OPG era l’ospedale psichiatrico giudiziario “S. Eframo”. Dichiarato inagibile nel 2000, fu definitivamente chiuso solo nel 2008: gli internati furono trasferiti presso un’ala esterna del carcere di Secondigliano-Scampia, mentre l’edificio fu lasciato all’abbandono e all’incuria. Il 2 marzo 2015 un gruppo etereogeneo di studenti e studentesse, di lavoratori, di abitanti del quartiere e di militanti del CAU Napoli occupò lo spazio e lo sottrasse all’abbandono, restituendolo alla città e al quartiere.

L’OPG sorgeva nel cuore del rione Materdei, all’interno di un enorme edificio seicentesco che era stato un convento francescano. La trasformazione da complesso religioso a “manicomio giudiziario” è avvenuta nel corso del ‘900, tra il 1925 e il 1975, e ha coinvolto anche l’architettura del luogo: l’ospedale era stato trasformato in un penitenziario panottico.

Laddove regnavano l’oppressione, l’autorità e la reclusione, come testimoniano non solo i documenti, ma anche le testimonianze scritte sulle mura del luogo. Lo scopo della comunità eterogenea è il desiderio di creare spazi di condivisione, socialità e libertà per soccorrere, far prendere coraggio e unire il popolo. Perché la Storia, la fanno sempre innanzitutto i popoli e non i potenti.

Cosa si fa all’Ex OPG – Je so’ pazzo?

Le attività dell’Ex OPG – Je so’ pazzo sono etereogenee e variegate. Oltre a quelle di carattere artistico e sportivo, vogliamo però raccontarvi quelle che riteniamo più interessanti.

Tra queste ci sono le attività inerenti la Salute e benessere e, in particolare, l’ambulatorio popolare e gli sportelli dedicati alla cura e alla salute di uomini, donne e anche piccini. Lo scopo è opporsi agli indiscriminati tagli alla sanità pubblica prodotti dall’austerità, assicurando però questo diritto come “bene comune”. Grazie al contributo di professionisti volontari, è possibile avere assistenza o un orientamento efficace per usufruire dei servizi pubblici territoriali. Inoltre, nel corso degli ultimi anni, l’Ex Opg ospita anche una piccola farmacia popolare, organizzata secondo i principi del mutualismo e della condivisione.

La Camera Popolare del Lavoro è invece uno sportello legale che aiuta coloro che vi si rivolgono a conoscere e rivendicare i loro diritti, soprattutto nel combattere lavoro precario e sfruttamento. La Camera Popolare del Lavoro ha sostenuto e aiutato anche i lavoratori e le lavoratrici di Napoli Sotterranea a denunciare le condizioni di sfruttamento e le molestie subite.

Infine lo sportello dedicati ai Migranti che, assieme ad altre realtà napoletane autoorganizzate e dal basso, coadiuva e contribuisce ai percorsi di lotta dei tanti immigrati e delle tante immigrate che risiedono a Napoli e nelle sue vicinanze, troppo spesso invisibili o sgraditi alle istituzioni così come vittime del razzismo e di altre coercizioni.

La comunità dell’Ex OPG – Je so’ pazzo ha come principale riferimento l’omonimo sito web. È possibile seguire le attività dello spazio anche sulle pagine social di Facebook e Instagram.